Perché un ristoratore dovrebbe farsi fotografare con Messi durante la premiazione della Coppa del Mondo?
Dovremmo chiederlo a Nusret Gökçe, alias “Salt Bae” – il tizio del sale sul gomito -, ma se ci segui da un po’ potresti intuirlo da solo.
Uno dei vari lavori di un imprenditore è di fare notizia, diventare un vero e proprio personaggio pubblico che attiri interesse su di sé e, di conseguenza, sulle sue attività.
Pensa a tutte le polemiche che si trascina ogni giorno Elon Musk con i suoi tweet scomodi, o lo stesso Trump, e questa volta Salt Bae c’è da dire che non è stato da meno..!
Eh sì, perché andando contro ogni regola è riuscito ad imbucarsi durante la cerimonia di premiazione della Coppa del Mondo in Qatar, facendosi fotografare prima con Lionel Messi (e il resto della squadra), e poi addirittura con il trofeo in mano!
Addirittura qui da me in Costa Rica i giornali parlano dello scandalo, dando in realtà lustro al personaggio – se è riuscito a farsi ammettere alla cerimonia e non è stato cacciato, evidentemente ha uno status quo per poterlo fare – e una visibilità enorme alla sua catena di ristoranti.
Costantemente, sui suoi canali social Nusret condivide lo schermo con Vip di ogni tipo e da ogni dove che vengono a mangiare la sua carne ricoperta d’oro, spendendo qualche millino che di lì a poco si trasformano in nuovi punti vendita.
Proprio di recente su internet girava uno scontrino di una sua tavolata di clienti da 161 mila euro…
Viva gli “altospendenti”, verrebbe da dire! 🙂
Per la cronaca, ad oggi, sul sito del gruppo Nusr-Et si parla di 142 location in 16 paesi, per circa 8500 dipendenti.
‘Na caccola, come si dice a Roma.
Senza dubbio, in tanti avranno condannato l’invasione di campo, insultando il famoso “spargitore di sale” per aver fatto una cosa che non poteva, disturbando il povero Messi nel momento più bello della sua carriera, ma secondo te, come avrà reagito il cliente medio dei suoi ristoranti?
Provo a indovinare:
“Ma guarda te, è riuscito a prendere la Coppa del Mondo in mano! Che grande!”
Insulti dai clienti non in target, ovazioni dal pubblico in target.
Non c’è giusto o sbagliato, ma solo una strategia vincente di creare controversia per far parlare di sé: a quel punto, saranno le persone a schierarsi automaticamente da una parte e dall’altra creando sempre più hype intorno all’argomento.
Se ci pensi, anche noi nel nostro piccolo creiamo continuamente controversia indossando una divisa militare ogni volta che ci esponiamo in pubblico, facendo incazzare tutti quelli che ci prendono per fanatic e trovano fuori luogo fare riferimenti alla guerra in tempi di guerra – come se prima dell’Ucraina non ci fossero mai stati altri conflitti, ma evidentemente in altre parti del mondo la gente può morire senza che si gridi allo scandalo… giusto?!
Dall’altro lato, però, ci sono quelli che capiscono la metafora e sorridono guardando i nostri contenuti, lasciandosi attirare dalla curiosità di scoprire se “quei matti in divisa” hanno qualcosa di utile per far andare meglio la loro attività nel settore bar e ristorazione.
LEGGE DELLA CONTROVERSIA.
Tienila sempre bene a mente, soldato.
A proposito: tu in cosa sei controverso? Hai scelto di schierarti per qualcuno o qualcosa che ti faccia sembrare un eroe per alcuni – e una testa di minchia per altri, proprio come succede a noi di BAR WARS e al buon Salt Bae?
“Se non hai fatto incazzare nessuno entro mezzogiorno, allora vuol dire che non stai facendo bene il tuo lavoro.”
Chiaro il concetto?
Adesso corri a lavorare e a far incazzare più persone che puoi! E’ un ordine!
Capitano Fenix
BAR WARS
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