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C’era una volta un libro dotato di incredibili poteri. Erano tempi in cui Facebook non lo conosceva ancora nessuno (se non ad Harvard) e i cellulari servivano solo per fare telefonate.

Le persone già si mandavano le email per comunicare, ma erano poche le aziende ad utilizzarle efficacemente per fare business, almeno nel “Bel Paese”.

Perché?

Perché da sempre le parole marketing e Italia non vanno molto d’accordo.

Noi siamo bravissimi a far bere e mangiare i nostri ospiti come in nessun altro paese al mondo, ma quando si tratta di farci comprare il miglior prodotto di categoria dell’universo, l’unica cosa a cui riusciamo a pensare è… LO SCONTO.

Quello è l’apice del marketing nostrano per attirare clienti e farli tornare nelle nostre attività.

E’ davvero un caso fortuito che abbiamo inventato cose come la pizza, ma che le uniche multinazionali a venderla (e a farci i miliardi) siano americane? Nossignore.

Detto che lo SCONTO uccide letteralmente il tuo business perché erode i margini con cui dovresti coprire tutte le tasse e le spese eccessive di cui ti lamenti da quando hai aperto la partita IVA, torniamo al nostro bel librone magico.

Ecco. Nella favoletta appaiono quattro baldi giovani.

Erano tutti quanti dei barman, bar manager, trainer di settore, obiettivamente discreti nel loro lavoro, e questo li aveva convinti che aprire un locale di successo fosse una mossa alla loro portata.

Avevano scelto una zona ben frequentata della movida romana, Trastevere, e il locale trovato su Portaportese a prima vista toglieva davvero il fiato. Sì, l’affitto era un po’ altino (6500€..!), ma tanto se ti apri il cocktail bar a Trastevere fai i soldi con la pala, no? Tanto Pinco aveva un botto di amici all’Università, Pallino si era creato la sua clientela come barman che lo seguiva da anni, Tizio aveva lavorato nello show business e aveva “i contatti giusti”, mentre Caio poteva contare sul giro della squadra di basket.

Tempo 1 mese, quando gli amici sono finiti perché nonostante gli SCONTI invitantissimi avevano una vita da portare avanti nel mondo reale, e i quattro moschettieri con il loro bellissimo locale si sono ritrovati nella merda.

Pagato il primo affitto, non solo non era avanzato un centesimo per darsi lo stipendio, ma un bel pezzo del loro fondo di salvataggio era stato bruciato. E gli amici non si vedevano più.

Ci sono due topolini che cadono in un secchio di panna: il primo topolino si rende subito conto che non ce la farà ad uscire e si lascia affogare. Il secondo topolino, invece, decide di non arrendersi a un destino già scritto e comincia a nuotare talmente forte che la panna si trasforma in burro, riuscendo così ad uscire dal secchio.

Cit. dal film “Catch me if you can”

In quel momento, quando si sono resi conto di essersi infilati in un gran bel secchio di panna, i quattro giovanotti hanno deciso quale dei due topolini volevano essere. Senza pensarci sù due volte. “Vivere o morire”. Lasciarsi andare e veder fallire il locale che avevano sognato per anni e in cui avevano investito ben oltre i loro risparmi, o fare di tutto per evitare che quello stesso sogno si trasformasse in un incubo.

Ed è stato lì che gli è scattato qualcosa nella testa.

Non solo hanno iniziato a lavorare giorno e notte, ma hanno cominciato ad analizzare ogni aspetto della loro attività per capire come potevano migliorarla.

Finché, tra le varie idee e iniziative, arrivò il libro.

Non un libro qualunque, ma un libro magico perché aveva il potere di trasformare la parole che le persone ci scrivevano sopra in denaro.

Sì, lo so che ti sembra una cosa assurda, eppure è la sacrosanta verità, cadetto. E ora ti spiego perché.

Il libro era stato messo su un leggìo proprio all’ingresso del locale, così che chiunque entrasse in quel di via della Scala 43 in Trastevere potesse vederlo nel massimo della sua maestosità.

Era impossibile non avvicinarsi a quelle pagine aperte per scoprire cosa ci fosse scritto. La sua curiosità magnetica era semplicemente irresistibile…

Quando eri abbastanza vicino da poter leggere qualche parola l’unica cosa che potevi fare era prendere una penna – volutamente posizionata davanti al libro – e scrivere. Ma cosa?

Le opzioni erano 2:

  1. Caxxo, fixa, texxe, puxù e una serie di altre parolacce o scemenze da ragazzi;
  2. il tuo nome e il tuo indirizzo email per iscriverti alla newsletter del locale, così da essere aggiornato sugli eventi e ricevere delle promozioni.

Di “dediche speciali” e colorite ce ne furono molte insieme a dichiarazioni d’amore verso ignoti e recensioni del locale, ma in mezzo a tutto quell’inchiostro in pochi mesi i ragazzotti hanno raccolto oltre 1000 contatti di loro clienti.

Clienti che hanno potuto invitare ogni volta che:

  • c’era un aperitivo a tema geografico/culinario
  • quando si faceva la serata di abbinamento dei cocktail con il sushi
  • quando usciva il nuovo menu
  • quando c’era l’ordinanza contro gli alcolici e si restava aperti con una selezione speciale di analcolici con frutta fresca
  • quando c’era l’all you can drink
  • QUANDO GLI PAREVA A LORO

Quei 4 barman e imprenditori improvvisati, scannati e senza la minima idea di come fare azienda, avevano intuito l’importanza dell’avere una propria lista clienti.

Non erano serviti siti, pop-up, form di contatto, automazioni o altre diavolerie strane: era bastato un semplice libro, divenuto ben presto magico perché gli aveva cambiato la vita nel senso più vero della parola.

Oggi due di quei ragazzotti hanno aziende che continuano a crescere a ritmi folli di anno in anno e sono tra i Generali di BAR WARS, mentre uno di loro ti sta raccontando la loro storia datata 2006.

Ci sono tante, tantissime cose da sistemare in ogni azienda, anche le più efficienti – e a maggior ragione in quelle che finiscono l’anno in rosso -, ma se devi scegliere un punto di partenza, inizia dalle persone che amano venire nel tuo locale e crea la TUA LISTA.

Se non hai un sito e non sei tecnologico – ma riesci almeno ad inviare un’email, e se sei qui a leggere le mie parole voglio immaginare di sì – sappi che ti bastano un pezzo di carta, una penna e il desiderio di non arrenderti.

Oppure puoi decidere di aggiornarti ADESSO per stare al passo con i tempi e massimizzare le potenzialità di incasso del tuo locale.

Come?

Acquisendo le stesse competenze che negli anni ho sviluppato da autodidatta e seguendo vari corsi, oltre alla cosa più importante di tutte:

TESTARE OGNI ARMA SUL CAMPO DI BATTAGLIA.

Come avrai già capito, io non sono semplicemente uno “spiegatore”. Io ti racconto solo ciò che ho imparato e VERIFICATO testandolo sulle mie stesse aziende, dal primo cocktail bar che ho aperto fino alle varie attività di cui mi occupo oggi.

Per quanti errori puoi aver commesso in passato, ogni momento è buono per iniziare a correggerti e migliorare. Vedrai che un passo alla volta, soprattutto se darai retta ai consigli di noi Generali di BAR WARS, uscirai da quel maledetto secchio di panna anche tu.

Capitano Fenix

BAR WARS

PS Se non l’hai già fatto prima, arruolati nel nostro esercito

6 Comments

  • Giovanni ha detto:

    Ottimo, io in realtà aggiungerei il numero di telefono, se non è invasivo, ho L impressione che molti non leggono più le mail, e magari qualcuna va nelle spam. Mentre whatsapp è più veloce e magari arriva a tutti , non so se sbaglio . Grazie

    • Ilias Contreas ha detto:

      Il numero di telefono è un ottimo dato e sicuramente ti permette un contatto più diretto con le persone, ma SOLO quelle che sono davvero “calde” rispetto alla tua attività. Se un qualsiasi Call Center ti chiama ogni 3×2 per farti proposte non richieste, facilmente ti viene voglia di rispondergli male, ma se è il tuo ristorante preferito che ti contatta per offrirti un omaggio o un invito per una serata speciale, allora l’atteggiamento cambia radicalmente.
      Anche le email diventano efficaci quando dall’altro lato c’è un effettivo interesse, senza forzature come potrebbe essere anche con il telefono. Se tu leggi tutte le email del Capitano Fenix è perché vuoi sapere cosa ha da dirti, e devi riuscire ad ottenere lo stesso interesse da parte dei tuoi clienti per ciò che fai con il tuo locale.

  • Enrico Nardi ha detto:

    Tecnica interessante, NON invasiva e diversa. La indicherò a qualche mio cliente per aiutarlo a fare qualcosa di diverso dagli altri.
    Complimenti capitano Fenix

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