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4° punto del Business Plan: Risorse Umane e come gestire i dipendenti

Ben ritrovato soldato. Finora abbiamo analizzato alcuni aspetti del business plan di cui mi auguro tu abbia capito l’importanza vitale per il successo della tua impresa, dai fornitori, al cost analysis dell’intero ciclo di lavoro, fino alla lista clienti.

Oggi torniamo a sbirciare all’interno della tua armata e cerchiamo di dare un volto e un corpo a quello che è il tuo campo di battaglia.

Com’è organizzata la tua azienda? 

Potrà sembrarti una domanda banale, ma capire com’è (e come dovrebbe essere) organizzato il tuo esercito dal punto di vista delle risorse umane non è per niente facile, motivo per cui dovrai mettere grande attenzione ANCHE in questo aspetto della tua attività.

Partiamo da un presupposto imprescindibile: i tuoi soldati, le persone che hai assunto nel tuo locale, sono risorse, ovvero degli asset per te e per l’azienda che gestisci.

L’asset è un investimento che fai che ti porta un risultato, un guadagno sul breve, medio o lungo termine. Asset sono l’attrezzatura, i corsi di formazione che fai per te e per gli altri, ma anche i tuoi dipendenti.

Infatti è grazie al loro lavoro che tu a fine giornata hai dei soldini in cassa. E se le cose non vanno in questo modo, allora dovresti verificare che uno dei tanti problemi che hai da risolvere non stia proprio lì, nel reparto risorse umane.

Ricordati sempre che un dipendente felice e soddisfatto, è un dipendente che lavora bene e che quindi ti fa guadagnare.

Ma partiamo dall’inizio:

HAI DEI DIPENDENTI? CON CHE RUOLI? E SOPRATTUTTO, QUANTO TI COSTANO?

In questa parte del business plan è importante che tu faccia un’analisi dettagliata delle persone che lavorano per te.

Non è solo importante capire quanto ti costano e se sono dei buoni asset, ma è anche importantissimo renderti conto se ogni risorsa umana è nel ruolo giusto.

Ogni persona ha delle attitudini e delle doti innate e il tuo compito come imprenditore è capire quali sono le doti e le predisposizioni dei tuoi dipendenti per affidargli un ruolo e delle mansioni specifiche.

Solo in questo modo quelle risorse saranno un asset, ma non solo!

E’ solo così che quelle risorse si sentiranno realizzate e ti ringrazieranno lavorando bene e curando i tuoi clienti come li cureresti tu.

Inizia a osservare i tuoi dipendenti.

Chi è più portato a essere un leader? Chi è un mago a trattare con i fornitori? Chi coinvolge così bene il cliente da fargli fare un secondo o terzo giro?

Devi imparare a mettere ciascuno nel ruolo che più gli si addice e nel quale renderà di più.

Guardati intorno e trova tra i tuoi dipendenti, il venditore, il bar manager e il responsabile di ogni turno.

Vedere chiaramente quali sono i ruoli dei tuoi dipendenti (e riconoscerglieli anche da un punto di vista economico) ti permetterà di sfruttare i tuoi asset “umani” al meglio e di imparare davvero a fare impresa in un modo soddisfacente e fruttuoso.

Il successo è sempre costruito insieme agli altri ed è importante che tu metta ogni persona al posto che più gli compete.

La seconda cosa che devi fare rispetto alle tue risorse è capire quanto pesano nel bilancio dell’azienda e imparare così a gestire i dipendenti al meglio.

In questa fase ci sono 2 possibilità:

  1. ti potresti accorgere che paghi troppo alcuni dipendenti, e per troppo intendo in relazione a quanto ti fanno guadagnare.
    Questo potrebbe succedere anche perché hai messo quella risorsa nel ruolo sbagliato e non sta rendendo quanto renderebbe nel ruolo per cui è più portata;
  2. ti potresti accorgere che paghi qualcuno molto meno di quello che merita, o che hai le capacità e le possibilità di alzare lo stipendio di chi lo merita onde evitare che ti abbandoni per portare il proprio talento alla concorrenza.

Quando decidi di fare impresa e di costruire un business di successo, non devi avere paura di fare investimenti sensati e logici.

Molto spesso si pensa che meno si paga, più si ottiene alla fine.

Questo preconcetto è la bomba a orologeria che ticchetta e che esploderà nella tua azienda se non impari ad essere più lungimirante.

In realtà meno paghi, meno ottieni. Poco dare, poco avere.

E questo vale sia quando esci a bere un cocktail e finisci in un postaccio dove c’è il free bar a 10 euro. Ma vale anche quando paghi la forza lavoro.

Un dipendente sottopagato è un dipendente a cui non frega assolutamente una ceppa di te, della tua impresa e dei tuoi clienti.

E questo renderà la tua impresa un fottutissimo campo minato.

Ti sto dicendo che devi STRAPAGARE i tuoi dipendenti? No, ti sto dicendo di pagarli il giusto per ottenere un risultato migliore sul lungo termine.

Ti sto spiegando che devi riconoscere quali sono i tuoi asset e investire in questi per guadagnare di più.

Ovviamente facendo il business plan avrai chiaro davanti agli occhi, quanto stai pagando per le tue risorse e ti renderai conto se c’è margine per pagare di più chi lo merita, in altre parole ti accorgerai se sai gestire i dipendenti del locale o no.

O di cambiare di ruolo chi stai pagando troppo per quello che rende.

Ti è chiaro il concetto?

La cosa più importante è che esci dalla logica del risparmio per capire che questa mentalità porta la tua azienda al collasso.

Devi imparare che per ottenere tanto bisogna investire tanto. E non parlo solo di soldi, ma di tutto: impegno, tempo e sudore.

MA NON FRAINTENDERMI: QUESTO NON SIGNIFICA CHE DEVI ACCOLLARTI SULLA SCHIENA I DOVERI E GLI ONERI DI TUTTI I TUOI DIPENDENTI. TU NON PUOI FARE DA SOLO IL LAVORO DI UN’INTERA CASERMA!

Se gestisci una piccola realtà, allora mi immagino che tu ci stia lavorando dentro e che sia assunto dalla tua stessa azienda per ricoprire uno o più ruoli operativi.

In pratica, ci sono buone probabilità che tu sia convinto che facendo tutto in prima persona, risparmierai dei soldi e rimarrà più ciccia per te.

E’ o non è così, soldato?

Pensi che siccome tu sei il grande capo, nessuno farà certe cose meglio di te, che magari è pure vero, ma lo è soprattutto se non ti preoccupi di assumere personale già formato che renda di conseguenza, e che quindi ti aiuti a guadagnare di più; lo stesso discorso vale se non formi dei giovani affinché diventino bravi tanto e più di te in una certa mansione.

Se non l’hai ancora capito, torniamo al concetto di ASSET, un investimento che ti torna indietro portando un evidente vantaggio. Dare per avere, il gioco è sempre quello.

Ma se fai tutto tu e tieni tutto per te, occupandoti del servizio al banco, dello stare in cassa, di servire i tavoli, dall’andare a fare la spesa, del prendere le prenotazioni e gestire le lamentele dei clienti, mi dici chi cazzo la gestisce la tua impresa?

Me lo spieghi come fai a fare un cost analysis dettagliato del tuo ciclo di lavoro per capire dove tagliare e dove investire?

Mi dici come fai a implementare un piano di marketing che ti permetta di avere sempre più clienti fidelizzati, ricorrenti e spendaccioni?

In che modo pensi di sviluppare il tuo brand e di conseguenza la tua offerta se stai sempre al bar o a correre per inseguire i mille problemi legati ai 50 ruoli che ricopri – tranne quello più importante di tutti, l’IMPRENDITORE?!?

Ci sono cose che puoi assolutamente delegare e che DEVI DELEGARE per liberarti il tempo che ti serve dedicare a quelle attività che, al contrario, non puoi passare a nessun altro.

Sei tu che devi preoccuparti di far quadrare i numeri e il Business Plan, aggiustando il tiro periodicamente attraverso un monitoriaggio di come vanno le cose. Sei tu che devi trovare un modo di far venire nuovi clienti e far tornare i vecchi.

Sei tu che devi sviluppare e far crescere il tuo locale e questa è una cosa che non puoi far fare a nessuno al di fuori di te stesso.

Mentre la spesa alla Metro, l’ordine al fornitore e lo stesso servizio ai tavoli o al bar, con la dovuta selezione ed eventuale formazione, lo puoi e lo devi delegare.

Investire signifca togliere le risorse da ciò che non è necessario per spostarle su qualcosa che ti renderà molto di più, e se non investi, rimarrai sempre allo stesso punto, che di questi tempi per molti significa un lento declino che può condurre solo al fallimento.

Già prima dell’emergenza sanitaria 1 attività ristorativa su 2 falliva entro il primo anno di attività, e 9 su 10 non superavano il 5° anno, quindi figuriamoci quale può essere la situazione adesso.

Ergo, mio caro soldato, devi tirare fuori le palle e comportarti da imprenditore prendendo le redini della tua caserma per farla fruttare al meglio!

Sono certo che ce la farai e che dopo aver analizzato la tua organizzazione aziendale guarderai anche i tuoi (futuri?) collaboratori con occhi diversi.

Ora bando ai sentimentalismi soldato, muovi il culo e metti immediatamente in pratica questo 4° punto del business plan su come gestire i dipendenti del tuo bar, non c’è tempo da perdere!

Andrea Marini

Generale di BAR WARS

PS. Se non l’hai già fatto, arruolati nel nostro esercito così da ricevere TUTTE le nostre strategie di guerra!!

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