C’erano una volta, come nella più “classica” delle fiabe, due fratelli gemelli cresciuti da mamma infermiera e babbo brigadiere.
Il loro destino sembrava già scritto ancor prima che uscissero dal grembo materno, e quello stesso destino non tardò ad abbracciarli tra fucili giocattolo, soldatini di legno e piccoli carri armato ed aeroplanini dell’esercito come regali di compleanno.
Quando furono entrambi sufficientemente adulti, i giovanotti non avevano alcun dubbio rispetto a quale fosse il loro posto nel mondo, e si arruolarono per direttissima.
E qui, successe qualcosa che avrebbe segnato entrambe le loro vite.
Mentre uno dei fratelli fu orgogliosissimo di indossare la mimetica come ogni cadetto, pronto a farsela prendere a calci e insudiciare dai veterani della caserma, l’altro fratello decise che sì, voleva anche lui stare nell’esercito, ma passando per l’Accademia.
Lui avrebbe studiato strategie di guerra, si sarebbe laureato e, un giorno neanche troppo lontano, avrebbe avuto le carte in regola per comandare.
E le cose andarono esattamente così:
mentre uno passava le sue giornate a marciare a picco sotto il sole e la pioggia, a fumare nei tanti momenti di noia e ripetere le stesse routine senza fine come in un disco incantato, l’altro apprendeva, capiva, imparava e si evolveva. E godeva nel farlo, per quanto fosse tutt’altro che facile.
Passato qualche anno, accadde una cosa forse inevitabile.
I due fratelli, che ormai non si parlavano tanto spesso e non erano più così inseparabili come da ragazzini, si ritrovarono in missione nello stesso battaglione. Bello incontrare di nuovo il sangue del proprio sangue, se non fosse che l’uno avrebbe dovuto obbedire a qualsiasi ordine dell’altro, ufficiale e quindi suo superiore.
L’uno prendeva decisioni determinanti affinché la missione avesse successo. Aveva le responsabilità, ma anche il brivido di mettere in pratica le cose che aveva studiato per tanti anni e di affinare le proprie abilità di stratega.
L’altro, andava dove gli veniva detto di andare e faceva l’unica cosa che sapeva fare. Marciare, senza neanche capire perché si trovasse a girare da una parte all’altra perché non aveva nemmeno il diritto di chiedere, figuriamoci di contestare il proprio ufficiale in carica.
L’uno alla sera mangiava con gli altri membri del corpo di comando, mentre l’altro era alla mensa a racimolare qualche avanzo dai suoi commilitoni.
L’uno andava a nanna nella sua tenda personale in un letto comodo, l’altro si accucciava come un cane su una brandina dura come il marmo, mentre i rutti e le scoregge del resto del plotone disturbavano il suo sonno già precario.
Poi, un bel giorno, accadde che il fratello senza stelle sulla pettorina andò dall’altro e gli disse:
“Mi sa che avevi ragione tu. Sono un coglione. Per tutta la vita non ho fatto altro che provare invidia per voi ufficiali, quando l’idiota che si è rifiutato di investire tempo ed energie per imparare qualcosa di veramente utile per la vita sono solo io. E’ tutta colpa mia!”
E il fratello, mettendogli le mani sulle spalle, con un sorriso gli disse:
“E chi dice che tu non possa cominciare a farlo ADESSO, fratello mio?”
Sai come finisce questa storia, soldato?
Finisce con te che finalmente capisci che a forza di fare aperitivi e cappuccini ai tuoi clienti non andrai da nessuna cazzo di parte.
Tu hai scelto di fare “l’ufficiale” nella vita, ma poi nei fatti sei ancora lì che marci con i tuoi dipendenti correndo appresso ad ogni problema come se fossero i più grandi del mondo, quando l’unica cosa di cui dovresti preoccuparti è come fare a non lasciar capitolare il TUO esercito.
Quello sì che sarebbe onorevole, e sicuramente molto più dell’andare a buttare la spazzatura al posto della cameriera nuova che non vuole rompersi le unghie appena fatte.
“Non è ancora troppo tardi” nemmeno per te per assorbire le competenze di cui hai bisogno per far cambiare marcia alla tua attività. Chi lo ha fatto, iniziando pochi mesi fa e dandoci un briciolo di fiducia, oggi ci scrive per chiederci come poter ottenere ancora di più e quanto vogliamo per aiutarli.
Davvero tu credi che insistendo a fare le stesse cose che NON funzionavano nemmeno ieri o l’altro ieri, la tua situazione migliorerà?
Devo sul serio risponderti?
Allora fatti il cazzo del favore di iniziare a studiare seriamente TUTTE le strategie di Guerra che ti abbiamo inviato nelle settimane e nei mesi dall’Aprile 2020, ma soprattutto METTILE IN PRATICA SUL TUO LOCALE.
Allenati a fare le cose che diciamo, perché non ti uscirà tutto perfetto alla prima botta e tu devi migliorare “le tue abilità di stratega” e imprenditore prima che sia troppo tardi, finché hai ancora il tempo materiale di rimediare ad una condizione che potrebbe essere anche piuttosto grave.
Sfrutta i nostri materiali gratuiti, se non ti fidi di iniziare a fare un corso intensivo con noi, e quando avrai trasformato QUEI contenuti in monetine sonanti, allora potrai passare al livello successivo e fare domanda per il nostro Circolo degli Ufficiali.
O forse pensi di avere i numeri e le carte in regola per essere ammesso già ADESSO?
Te la senti di stravolgere la tua fottuta monotonia in direzione FALLIMENTO e di iniziare a raccogliere finalmente quello che sogni da sempre?
Mettiti e mettici alla prova soldato, io e i Generali, quelli che hanno studiato e si sono allenati per una vita nelle cose che contano nel tuo stesso campo, il settore bar, ti aspettiamo al varco.
Clicca sul pulsante rosso qui sotto per dimostrare di che pasta sei fatto!
Fino alla vittoria,
Capitano Fenix
P.S. Clicca Qui per fare domanda di ammissione per il Circolo degli Ufficiali di BAR WARS!