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Ecco la Guida per creare da subito guadagno con le risorse del tuo locale!

Voglio spiegarti una volta per tutte cos’è un Asset e come evitare che il tuo locale venga schiacciato dal peso di costi immobilizzati sempre più insostenibili.

Che cos’è un ASSET

Hai qualche idea?

Te lo dico io:

Un asset è un investimento che fai per il tuo locale che genera profitto aumentando il valore della tua attività. Quando spendi 1 euro e te ne tornano 2 grazie a ciò che hai pagato, ecco che ci troviamo a parlare di un asset.

Probabilmente, ogni volta che apri il portafogli e sganci dei soldini per una qualsiasi spesa, ti verrebbe da metterla nella lista dei costi della tua attività – ammesso che tu gestisca consapevolmente la contabilità del locale e che non aspetti il 30 del mese per vedere se è rimasto qualcosa sul conto o se sei di nuovo in rosso -, ma non è così.

Un costo è tale se non produce valore. Anzi lo riduce. Sono tutte quelle spese che sei obbligato a sostenere ogni mese che però non generano profitto. Quindi, ad esempio, l’affitto, le bollette, i beni primari ed esauribili. 

Un asset, invece, è una “spesa azzeccata” che ti permette di monetizzare, ed è quindi utile a sostenere i costi dell’impresa per ottenere un guadagno.

Mi riferisco a tutti i macchinari e le attrezzature che ti servono per lavorare e grazie ai quali generi profitto: 

  • essiccatore
  • tritaghiaccio
  • lavastoviglie
  • macchina del sottovuoto
  • shaker
  • bicchieri

Ma non solo!

Gli asset sono anche i tuoi dipendenti. Tutti i mesi gli paghi lo stipendio, ma grazie al loro lavoro tu vendi cocktail e quindi il loro stipendio è ripagato dal profitto che generano.

Fin qui tutto stupendo, giusto? 

In realtà, è importante che tu sappia gestire i tuoi asset e che li tenga costantemente sotto controllo.

Perché nel caso in cui non siano sfruttati al 100% delle loro possibilità, i tuoi asset si trasformano inesorabilmente in costi.

Diventano zavorre che trascinano il tuo locale verso il baratro.

E tu non vuoi che il tuo locale chiuda, giusto? 

Ecco allora come capire se le tue risorse producono quanto dovrebbero e cosa fare se questo non sta succedendo.

Ti faccio un esempio assurdo, ma che ti aiuterà a capire il concetto.

Facciamo finta che tu abbia un bartender che prepara 10 cocktail ogni minuto – non sarebbe male, eh? Ora però facciamo anche finta che tu abbia solo 1 bicchiere in tutto il tuo locale. 1 solo!!!

Che significa questo? Significa che tu non stai sfruttando le potenzialità di quel bartender come dovresti e che, su 10 cocktail che potrebbe preparare ogni singolo minuto, in realtà tu ne stai vendendo solo uno. Anzi, nemmeno quello, perché devi aspettare che il singolo cliente che ha ordinato da bere se lo finisca. Uno spreco spaventoso!

Ecco che magicamente quello che POTEVA essere un asset, altro non è che un costo inutile per l’azienda.

Quindi la prima cosa da fare è assicurarti di avere le condizioni necessarie per far funzionare al 100% ogni singolo asset in tuo possesso.

Se hai 3 dipendenti ma un solo shaker in tutto il bar, 2 dei tuoi dipendenti sono un costo per l’azienda e non un asset. Perché i cocktail che possono preparare sono molti meno di quelli che potrebbero fare. 
Ma se tu dai ad ogni barman il suo shaker, tutti e tre produrranno decisamente di più – ammesso che ci siano abbastanza clienti nel tuo locale, ovviamente.

Tutto chiaro?

La seconda cosa da fare è assicurarti che gli asset lavorino bene e assolvano il proprio ruolo per produrre più valore possibile.

Ad esempio, se uno dei tuoi  barman ci mette mezz’ora a preparare un cocktail, è svogliato e tratta pure male i clienti, quel barman non è affatto un asset, ma un costo. E pure pericoloso perché ti sta facendo perdere clienti e soldi!

La terza cosa importantissima è tenere bene a mente che gli asset sono flessibili e possono essere riconvertiti.

Quindi, parola d’ordine: MOBILITÀ 

E questo si applica molto bene ai tuoi dipendenti.

Ma in che senso un asset deve essere mobile? 

Nel senso che se quello che sta facendo ora non produce denaro, devi metterlo a fare un’altra cosa, in cui magari è pure più bravo e motivato o dove c’è bisogno in quel momento.

Chiaramente non voglio dire che i tuoi barman non sanno lavorare o peggio che non sanno relazionarsi con i clienti. Dico solo che le condizioni ambientali e di mercato possono cambiare, costringendoti ad evolverti di conseguenza.

Per farti un esempio molto più reale, in questo periodo critico che ha abbassato il flusso di clientela del tuo locale, probabilmente non ti servono tutti i barman che lavoravano per te prima del Covid.

Giusto?

Licenziarli non è la scelta più intelligente perché è possibile – e lo speriamo tutti – che tutto torni alla normalità in poco tempo e che quindi quei barman tornino ad essere degli asset sfruttati a pieno regime. 

Però è chiaro che in questo preciso momento hai troppo personale sotto utilizzato e quindi quelli che prima della pandemia erano asset, ora sono costi perché non producono valore. 

La soluzione è relativamente semplice: devi cambiare settore di produzione ad alcuni dipendenti, riconvertire le risorse portandole in un settore più produttivo. Se i clienti che si presentano al locale scarseggiano, ma, ad esempio, stai ottenendo dei buoni risultati con il delivery, devi spostare uno o più dei tuoi barman in cucina/laboratorio a preparare cocktail sottovuoto o imbottigliati da consegnare a casa. Così non rimarranno semplicemente impalati dietro il bancone ad aspettare che entri un palla di fieno dalla strada!

Riprendendo lo stesso esempio, i tuoi camerieri potrebbero essere parzialmente riconvertiti in corrieri – informandoti per bene su tutte le normative del caso – per portare i drink al domicilio dei clienti e facendoti risparmiare soldi veri sulle commissioni delle App per il delivery. Win-win!

E se al tuo bartender più forte con i numeri chiedessi di rivedere finalmente il menu, fare l’analisi dei costi di ogni drink e di tutti i fornitori che rimandi da mesi (se non anni), ridefinendo la linea degli acquisti per ridurre le spese senza intaccare la qualità, non pensi di poter recuperare delle ore di lavoro per i tuoi collaboratori che si ripagherebbero da sole vendendo cocktail che a te costeranno meno di prima? Non credi che avrebbe senso stabilire che da oggi hai un vero Bar Manager nell’organigramma che ti liberi tempo?

Lui/lei si dedicherebbe a pieno a migliorare il ciclo di lavoro, mentre tu avresti finalmente il tempo necessario per rivedere tutti gli aspetti imprenditoriali della tua attività, come la gestione finanziaria, la vendita e il marketing.

Sì, perché se non te lo ricordassi, tu NON sei un barman. Tu NON sei un bar manager. Tu SEI un imprenditore, anche se lo fai nello 0,3% della tua giornata lavorativa.

E riallocare te in questa posizione dell’organigramma, potrebbe trasformarti nell’asset più potente per la tua azienda.

Se tu ti impegni a far funzionare meglio il delivery, a raggiungere più clienti con un’offerta davvero accattivante e con i giusti margini, a stringere collaborazioni e joint venture, a costruire una lista clienti da invitare periodicamente per gli eventi che pianificherai, vedrai che gireranno molti più soldi per tutti i tuoi collaboratori, non solo per te stesso.

Al contrario, se continui a stare al bar “perché a Michele piace il Mojito come glielo fa il boss”, allora sei condannato ad essere un costo per la tua stessa azienda, invece di un asset.

È una cosa facile?

No, ma se concentri le tue energie per capire come risolvere i problemi che hai, allora mano a mano che sistemerai le cose andranno sempre meglio. Un passo alla volta, ma ogni giorno devi farne uno. 

La cosa fondamentale è che tu abbia ben chiara la situazione.

Devi saper riconoscere se i tuoi costi possono diventare asset, e se quelli che consideravi asset prima del Covid ora sono diventati solo costi. E muoverti di conseguenza, a partire dalla definizione del tuo ruolo aziendale.

Quando a fine mese ti sei dato qualche centinaio d’euro per il tuo lavoro al banco, in sala o alla cassa, pensi di aver risparmiato sulla gestione delle spese, ma in realtà hai rubato ore ed ore di lavoro imprenditoriale che non ha fatto nessuno, mentre al tuo posto chiunque – con la giusta preparazione – avrebbe potuto sostituire la tua manodopera.

Per quanto tu possa essere bravo nel fare drink o stare insieme alle persone, nessuno farà mai quei compiti che spettano all’imprenditore e devi assolutamente metterti in testa che facendo finta che il problema non esista, per te esisteranno solo due opzioni:

1) Fallire;

2) Essere lo schiavo del tuo stesso locale fino a che non mollerai, indipendentemente dai soldi in nero che riuscirai a nascondere sotto il materasso. 

La tua azienda è come il corpo umano.

Ogni organo ha un compito ben preciso e funziona per far vivere l’intero organismo. Se qualcosa non va come dovrebbe, e quindi se il funzionamento di un organo è limitato in qualche modo, tu devi essere in grado di vederlo chiaramente e di agire prima che sia troppo tardi.

Se hai un crampo ad un polpaccio, non cammini.

Se l’apparato digerente è intasato, stai male e ti blocchi.  

Se i polmoni non funzionano bene, non riesci a respirare.

Se un solo organo vitale smette di funzionare, muori.

E lo stesso vale per il tuo locale.

Lo so che ti capita di pensare che queste cose sono troppo complicate, noiose e che quello che ti basta per portare avanti il business è saper fare dei buoni cocktail vendendoli a 1 euro in meno del locale accanto, ma credimi NON è così!

Nel tuo locale tutto deve funzionare alla perfezione e la responsabilità di avere la situazione sotto controllo e assicurarsi che sia così è SOLO TUA!

Quindi il compito a casa per questa sera soldato è prendere un quaderno e segnarti tutti quelli che pensi siano gli asset della tua azienda e assicurarti che stiano davvero generando profitto.

A partire da te.

Solo se vedi i problemi del tuo organismo, puoi metterti in moto per trovare le soluzioni giuste.

Andrea Marini

Generale di BAR WARS

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