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E che mi frega? Dirai tu. Te lo spiego subito soldato, quindi mettiti comodo!

Qualche giorno fa ho ricevuto una chiamata da Renato, un amico e collaboratore che vive a New York e che sta lavorando a progetti molto interessanti come quello del Sustainable Bartending che sta andando alla grande, perché molti imprenditori di settore hanno capito quanto è importante continuare a formarsi e a formare il personale verso le nuove tendenze, soprattutto quelle che fanno risparmiare sulle spese del proprio locale!

Anzi, più che seguirle occorre anticiparle e chi, meglio di Renato che ha lavorato in alcuni dei migliori locali di tutta l’Australia e ora fa il barman per una grossa catena di cocktail bar nella Grande Mela, può essere in grado di prevedere i nuovi trend nell’ambito della mixologia?

Nel caso in cui ti fossi incuriosito e non sapessi ancora che cos’è questa nuova moda in arrivo in Italia, ti lascio qui il link.

Ma andiamo avanti, perché non era di questo che volevo parlarti oggi.

Dicevo, Renato mi ha telefono per chiacchierare un po’ e mi ha raccontato come vanno le cose a New York in questo periodo assurdo che stiamo vivendo in ogni angolo del mondo.

E ti dirò, non mi ha stupito troppo sentire che lì, diversamente dall’Italia, le cose stanno finalmente ritornando alla normalità. Renato mi ha raccontato che dopo un primo periodo di lockdown pesante – ricordati che in America la città di New York è quella più colpita dalla pandemia – hanno cominciato piano, piano a trovare soluzioni per permettere alle persone di lavorare e di tornare a vivere normalmente.

Inizialmente è stato concesso di lavorare all’aperto e la città ha messo a disposizione marciapiedi e parcheggi delle auto per aiutare quei bar e ristoranti che, fino a quel momento, non avevano mai avuto uno spazio esterno, o che hanno potuto estendere la loro occupazione di suolo pubblico originale.

Quindi sono passati dal lockdown alla riapertura, con le persone che potevano stare solo all’esterno del locale, per poi iniziare a farle entrare negli ambienti al chiuso al 25% della capienza, fino ad arrivare a oggi che i locali possono ospitare i clienti all’interno fino al 50% della loro capacità dichiarata.

Insomma, la volontà e l’impegno sono sempre stati profusi per tornare alla normalità, e si sono organizzati immediatamente per far sì che i newyorkesi non vivessero più traumi e stress oltre il necessario. Della serie, “un’uscita di tanto in tanto” serve, anche solo per distrarre la mente.

Anche gli aiuti economici sono stati rapidi e consistenti, soprattutto nelle prime fasi del lockdown che ha lanciato New York sui giornali di tutto il mondo per il numero record di contagi e vittime giornaliere. Quasi fantascienza per noi, che siamo ancora obbligati a tenere chiuso “perché è proprio nel tuo locale che si diffonde in virus. Untore!!”.

Questo in barba a tutte le misure che hai preso e continueresti a prendere per garantire il distanziamento e la sicurezza dei tuoi clienti, che sono poi le stesse condizioni che ti erano state indicate da “loro” nel 2020 per poter continuare a fare il tuo lavoro.

Lo so che solo a pensarci ti sale il nervoso e che al momento stai pensando seriamente di arrenderti e mandare tutto a quel paese, ma aspetta perché non ti ho ancora detto la cosa più interessante che mi ha raccontato Renato.

Senza neanche sapere quanto io e gli altri generali di BAR WARS stessimo martoriando le palle ai nostri soldati come te sul Cocktail Delivery, mi ha parlato proprio di questo “simpatico” argomento.

Infatti dal giorno 1 di tutta “l’apocalisse”, nel locale dove lavora Renato hanno iniziato a fare delivery e asporto con risultati ai limiti del surreale.

E non sto parlando di un delivery fatto a caso sulle grandi piattaforme o i post su Instagram, ma un lavoro strutturato con tanto di lista clienti, come io e gli altri Generali spieghiamo di fare dall’Aprile del 2020, quando abbiamo messo sù questo esercito.

E visto che mi piace portare esempi concreti, perché quelli valgono molto più delle parole mie, tue o di chiunque altro, ti racconterò il caso di Evelina, il cocktail bar dove lavora Renato a Brooklyn che ha costruito un metodo preciso per ottenere contatti e per portare cocktail e bundle “Cocktail + Cibo” a casa delle persone!

Guarda tu stesso com’è facile ordinare un cocktail da Evelina cliccando qui.

La cosa pazzesca è che facendo delivery Evelina ha guadagnato (non parlo di incasso, ma di GUADAGNO al netto delle spese) più durante il lockdown grazie al Cocktail Delivery – mai fatto prima di quel momento – che negli anni precedenti con la clientela presente al 100% dentro il locale.

Non so se hai capito, quindi te lo ripeto.

HANNO GUADAGNATO DI PIU’ DURANTE IL LOCKDOWN CHE IN TEMPI PRE-PANDEMIA, E TUTTO GRAZIE AL COCKTAIL DELIVERY E ALLA LISTA CLIENTI!

Questo per dirti che è facile crogiolarsi nella sconfitta e pensare che non ci siano soluzioni, che il Covid ci sta piegando a facendo fallire tutti, che al governo non frega niente di noi, che tu non hai modo di far funzionare le cose diversamente e tutte le altre cose che ti stai ripetendo ogni giorno con crescente disperazione.

Perché è vero che è tutto una merda, ma è proprio quando tutto va male che si vedono gli imprenditori con le palle e quelli solo capaci di lamentarsi. E bada bene che non è sufficiente lavorare 18 ore al giorno: basta lavorarne anche la metà, ma facendo le cose che servono veramente.

Io oggi sono qui a dirti che le soluzioni ci sono e che possono farti guadagnare più di prima, nonostante tutto quello che non va.

E perché ti ho raccontato del caso di Evelina a New York?

Oltre al fatto che mi piaceva l’idea di portarti una testimonianza reale, ritenevo importante farti presente che non è ancora finito questo periodo del cazzo, ed è ora che la smetti di dirti che devi solo tenere duro un altro po’. Perché il nemico manterrà il cappio al collo del nostro settore ancora per chissà quanto tempo!

Quindi al momento, per te l’unica soluzione percorribile per non perdere tutto quello che hai costruito è impegnarti come non mai nel cocktail delivery.

Non vorrai mica darla vinta a loro, soldato?!?

Anzi, ora più che mai dovresti ricordare ai tuoi clienti che sei ancora lì, che stai ancora in piedi e li aspetti a braccia aperte per quando si potrà tornare a vivere la nostra vita normalmente, ma nel frattempo… Gli devi dire chiaro e tondo che sei disposto ad arrivargli fino a casa con un cazzo di carro armato pur di svoltargli la serata con il tuo servizio speciale di delivery!

E vedrai che saranno felici di supportarti, ma soprattutto di accettare i tuoi inviti e fare qualcosa, qualsiasi cosa di minimamente intrigante per cambiare la loro fottuta routine dentro la gabbia di casa.

So che è faticoso, so che ti sei quasi arreso, ma FIDATI: il delivery è la tua unica arma al momento e non una cosa per “rimanere a galla senza guadagnarci troppo”. Il delivery, se fatto bene come ti diciamo noi su BAR WARS ti farà guadagnare anche più di prima, Renato e Evelina nella New York post-apocalittica ne sono la prova vivente!

Rileggiti tutti i nostri piani di battaglia sul Cocktail Delivery e poi mettiti al lavoro per costruire (e spremere fino al midollo) la tua lista clienti, ti insegniamo noi come fare!

Andrea Marini

Generale di BAR WARS

PS. Se non l’hai già fatto, arruolati nel nostro esercito così da ricevere TUTTE le nostre strategie di guerra direttamente nella tua posta elettronica!!

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