Anche l’Agenzia delle Dogane ha confermato che i bar possono fare COCKTAIL DELIVERY legalmente
(SENZA ESSERE UN OPIFICIO)
Sono passati dei mesi da quando in Italia sono iniziate le limitazioni per cocktail bar e locali di ogni genere, ed è da altrettanto tempo che mi ostino a ribadire una cosa su tutte:
SE HAI UN COCKTAIL BAR, PUOI E DEVI FARE COCKTAIL DELIVERY. LEGALMENTE.
Ora non voglio entrare nel merito di come farlo nel modo più opportuno affinché funzioni per la tua attività, perché di questo ne ho già parlato in maniera piuttosto approfondita attraverso email chilometriche e webinar sull’argomento.
Quello su cui mi voglio concentrare adesso è solo su queste parole: PUOI E DEVI.
PUOI, perché anche l’Agenzia delle Dogane, presa da molti come ultimo baluardo del “siamo spacciati, non si può fare cocktail delivery e quindi non c’è niente da fare per noi poveri baristi e localari“, in una comunicazione ufficiale datata 6 Luglio 2020 ha confermato che avevamo ragione noi. E per noi intendo tutto il team di PRO BAR e di consulenti che ho coinvolto per scavare nel mare tempestuoso della burocrazia italiana.
Lo ammetto, non era una cosa banale capire se si poteva incorrere in qualche tipo di multa consegnando cocktail a domicilio, ma facendomi affiancare da avvocati, biologi, formatori e consulenti di norme igienico-sanitarie, trovare la quadra era tutt’altro che impossibile.
Motivo per cui abbiamo redatto un documento che trovi tutt’ora sul sito dell’azienda di cui sono Direttore, PRO BAR, con all’interno ogni riferimento normativo, incluso l’ultimo di cui ti ho appena parlato:
https://www.attrezzaturabarman.it/it/content/17-cocktail-delivery-si-puo-fare-facciamo-chiarezza
Ti risparmio la fatica e ti riassumo cosa ha detto l’Agenzia delle Dogane:
se hai un locale con somministrazione di bevande, puoi vendere e consegnare dei cocktail miscelati al domicilio dei tuoi clienti. E lo puoi fare senza dover richiedere l’autorizzazione per diventare opificio, perché fare somministrazione di cocktail e produrre liquori sono due attività estremamente distinte.
Per caso ti ricorda qualcosa che ho già detto in passato riguardo al Cocktail Delivery?
Non ho forse sostenuto con tutte le mie forze che fare delivery di cocktail non c’entra un’emerita mazza con l’aprire una distilleria, ovvero un opificio?!?
Il testo completo della dichiarazione dell’Agenzia delle Dogane, in risposta alle richieste ricevute in questi mesi da chissà quante centinaia di operatori come te, lo trovi a questo link, tanto per essere certo che non ti stia prendendo in giro:
Il problema è che loro hanno risposto ufficialmente il 6 Luglio 2020, quando mi pare che la pandemia sia iniziata leggermente prima… tipo qualche mese fa… Mentre io e il mio team di collaboratori abbiamo fatto i salti mortali per portarti la risposta giusta subito, e questo perché era – ed è tutt’ora – fondamentale prendere delle contromisure immediate ad una situazione gravissima per tutti.
Da un lato, quindi, c’era la burocrazia italiana, ingrovigliata e lenta nel dare risposte ai contribuenti; dall’altro, però, c’erano anche una serie di persone del settore che si sono ostinate a sostenere una politica arrendevole.
Ti è mai capitato di leggere in giro su internet qualcuno che dicesse
“Eh, fico il delivery ma Tizio ha detto che non si può fare per il testo delle Accise e io gli credo”
?
Bene, queste persone ci hanno accusato di spingere gli imprenditori del nostro settore verso il suicidio (commerciale, si intende) perché “la dogana diceva che non si poteva fare delivery”. Sostenendo che per fare profitti, NOI stavamo promuovendo qualcosa di illegale.
La nota ufficiale del 6 Luglio dell’Agenzia delle Dogane ovviamente conferma che io avevo ragione e “Tizio” aveva torto marcio, ma la verità è che io non ho mai nascosto cosa ha mosso tutto il casino che ho messo sù in questi mesi. Ho sempre detto chiaramente che “se fallisci tu, fallisco anche io” perché PRO BAR è indissolubilmente legata come azienda a tutti i suoi clienti che hanno o lavorano nei locali.
Il mio lavoro è aiutare gli stessi locali a spendere meno per le proprie attrezzature, a scegliere quelle più efficaci per lavorare al meglio, semplificargli la vita con consegne rapide, supportarli con metodi di pagamento rateizzati e comodi, far crescere i loro fatturati attraverso corsi e formazione gratuita o a basso costo.
La ragione sociale di PRO BAR, il motivo per cui esiste, è aiutare i locali ed è quindi logico che guadagniamo e viviamo di questo.
Molto semplicemente, noi due siamo dalla stessa parte.
Quindi sì, il mio secondo fine è ed è sempre stato fare qualcosa di utile per farti sopravvivere alla crisi economica più spaventosa che il nostro settore abbia mai affrontato. E di certo non mandandoti al macello garantendoti qualche multa dalla quale non ti saresti mai ripreso, ma avvalendomi dei migliori professionisti possibili per offrirti una soluzione con cui risolvere dei problemi tangibili. E subito.
Tutt’ora i locali soffrono il distanziamento sociale e un numero di posti (e clienti) limitato, motivo per cui ancora oggi il COCKTAIL DELIVERY è una strategia commerciale che puoi e DEVI sfruttare a tuo vantaggio.
Della serie “se i clienti non vengono più da me, allora vado io da loro”.
Lo smart working, il clima di terrore promosso dai media e le limitazioni di vario tipo hanno svuotato alcuni posti come i centri città, per lo meno quelli che non stanno al mare o al lago, ma quando la stagione estiva sarà finita e il virus continuerà a circolare, il problema sarà nuovamente un mal comune. Quindi, non puoi semplicemente sperare e aspettare che le persone risorgano come zombie risvegliati dalla dea della morte: devi rivedere la tua offerta e consegnare i tuoi drink a casa delle persone.
PUOI E DEVI FARLO.
Lo ammetto, sono stato felice quando un cliente mi ha segnalato la comunicazione dell’Agenzia delle Dogane dicendo “Avete sempre avuto ragione voi!” e lo ringrazio, ma la verità è che già sapevo di aver ragione, perché non mi sarei mai permesso di mettere a rischio la tua attività senza essere certo di stare dalla parte giusta della barricata.
Mi dispiace solo per tutti quelli che non mi hanno creduto, preferendo l’opinione basata sul nulla cosmico e qualche telefonata di chi evidentemente non ha così a cuore la sopravvivenza del settore bar.
So che alcune di queste persone avevano degli interessi diretti nella faccenda, come possedere o essere coinvolti in dei veri e propri opifici – sì, esattamente QUELLI di cui parla il celeberrimo Testo Unico delle Accise – a cui la concorrenza dei cocktail bar di tutta Italia evidentemente non faceva comodo, ma mi chiedo come si faccia a dormire con la coscienza a posto sapendo di aver spinto chissà quante persone a lasciar fallire la propria attività senza nemmeno provare la strada del delivery. O magari a rinunciare ad una fetta di fatturato fondamentale in un momento in cui non potevano incassare nulla! Fatturato che non tornerà mai più indietro…
Sono arrabbiato e deluso perché evidentemente non sono stato capace di far arrivare in maniera abbastanza forte la mia posizione, pur coinvolgendo giornali, blog, siti e tanti professionisti.
Quello che so, è che se la mia propaganda è servita ad aiutare almeno te attraverso BAR WARS o le mie lettere su PRO BAR, posso essere felice del lavoro svolto e di essermi tolto questo sassolino dalla scarpa con la notizia che ti ho appena comunicato.
Sia chiaro: il cocktail delivery va fatto in un certo modo. Non basta dire su Facebook che vendi a domicilio e la gente comincia a comprare risolvendoti ogni problema.
Così come da sola la consegna a domicilio potrebbe non bastare a riportarti sui fatturati a cui eri abituato l’anno scorso.
Proprio per questo motivo, oltre ai tecnici di cui ti ho parlato per gli aspetti legali, ho chiesto aiuto anche ad altre persone per dare inizio ad un progetto senza precedenti: BAR WARS, il Blog su cui ti trovi in questo momento.
BAR WARS è un blog completamente gratuito in cui da mesi io e gli altri “Generali”, imprenditori e professionisti del settore di indiscutibile successo, condividiamo le nostre competenze per aiutare chiunque abbia voglia di crescere ed imparare a far decollare la propria attività nel mondo dei locali. C’è chi con il virus ha chiuso per sempre la serranda, e chi come loro ha continuato a macinare numeri importanti senza abbandonare il proprio focus e mettersi a vendere mascherine importate dalla Cina, tanto per dirne una.
Fare azienda è una tecnica, una materia che si studia come la matematica o la storia, solo che nessuno te l’ha mai insegnato e tu stesso non hai mai creduto che servisse per aprire e gestire un bar.
Nulla di più sbagliato!
La cattiva notizia è che finora potresti aver buttato un sacco di soldi e sofferto molto più del necessario.
La buona notizia, invece, è che sei assolutamente in tempo per cambiare le cose e riaddrizzare il futuro del tuo locale.
Se non l’hai già fatto, ti basta arruolarti nell’esercito di BAR WARS, e ogni settimana riceverai una sacco di materiale operativo per re-impostare la tua attività e farla crescere.
E come dicevo poco fa, tra le righe, tutto questo è GRATIS.
Io sono quello dei “secondi fini”, ricordi?
Solo che i miei secondi fini guarda caso coincidono con i tuoi, e il mio aiutarti a fare più soldi significherà che avrai più bisogno di bicchieri e attrezzature per lavorare… Entiendes?
Ci guadagni tu e ci guadagno io: WIN-WIN.
In fondo non ci vuole uno scienziato per capire perché faccio quello che faccio.
Quindi, caro mio, se non sei già uno dei nostri soldati, puoi arruolarti gratis da qui:
Se fallisci tu, fallisco anche io, quindi vediamo di prendere un’altra direzione insieme!
Andrea Marini
Generale di BAR WARS
Purtroppo entrambi i link non mi funzionavano. Me li manderesti per email?
Soldato Lungu, prova a pulire la cache del tuo browser (cancella i cookie, almeno dell’ultima settimana) e tenta di nuovo. Al momento entrambi i link funzionano correttamente. 😉
Capitano Fenix