Da quando è iniziata questa storia del virus e della quarantena mi sono messo in moto per capire come potevamo uscirne.
Sì, parlo volutamente al plurale perché è chiaro e palese che se i locali non possono lavorare, automaticamente tutta la filiera si blocca e con essa anche PRO BAR, l’azienda di cui sono Direttore. Se i locali falliscono, a chi le vendiamo le attrezzature e i bicchieri in cui preparare drink impeccabili alle orde assetate che generalmente chiami clienti..?
Questa è una cosa che riguarda TUTTI, solo che alcuni preferiscono piangere, lamentarsi e sperare che le cose si sistemino da sole, come per magia, mentre altri hanno semplicemente detto “IO NON CI STO” e si sono messi di traverso. Indovina un po’ da che parte ha scelto di stare il sottoscritto…
Quelli che vedi qui sopra sono due articoli del 20 Aprile – si vede abbastanza bene dalle immagini sia la data che l’ora dello screenshot – di Italia a Tavola, che riprende una dichiarazione di Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) e di Bargiornale. Entrambi gli articoli gridano a gran voce una cosa sola:
“AIUTATECI, VI PREGO!“
La versione breve è che ci sono alcuni tuoi colleghi che chiedono un supporto al Governo per sopravvivere a questa crisi e reggerne l’urto non solo adesso, ma anche nei mesi e negli anni a venire. Se vai a vedere nel dettaglio, scoprirai che le richieste sono:
- sospensione degli affitti
- riduzione del canone del 50% fino a Dicembre
- sospensione e annullamento delle tasse dall’inizio dell’emergenza fino a fine anno (anno fiscale bianco)
- sospensione delle utenze
- una flat tax del 15% per 6 anni
- riduzione dell’Iva
- azzeramento delle commissioni bancarie e sui pos
- revisione dei costi delle utenze
- “di non gravare con le sanzioni per il mancato rispetto per le direttive anti-COVID” (!)
- e un fondo economico per le piccole aziende del settore
Qui trovi i link agli articoli originali, così vedrai che non mi sto inventando nulla:
https://www.bargiornale.it/spirit/lettera-al-presidente-di-300-bar/
Non ti sembra un “tantinello” esagerato?
O quanto meno utopistico?
Il mondo sarebbe un posto bellissimo se questa lista dei desideri si trasformasse in realtà e io sarei il primo a goderne perché vorrebbe dire l’inizio di una nuova età dell’oro, ma tu pensi veramente che il nostro Capo del Governo (o chi per lui) prenda seriamente in considerazione una richiesta di questo genere?
Credi sul serio che il signor Conte si metta la mano al cuore e dica “Aiutiamo i poveri baristi, ne hanno bisogno“?
Se sei un tale ottimista ho il massimo rispetto per te, anzi, ti confesso che ti invidio, ma diversamente da te io non aspetto i miracoli e soprattutto non ci ripongo tutte le mie speranze. Non entro nel merito di ciò che è stato fatto o non fatto nel nostro paese, ma dai 600€ per le partite Iva a quella specie di lista di regali per Babbo Natale, sarai d’accordo con me, ce ne passa!
QUINDI...
Quindi c’è da farsi il culo perché qui, caro mio, i soldi non ce li regala nessuno così come non ce li ha MAI regalati nessuno.
Non sapendo con quali limitazioni potranno riaprire i locali dal 1 Giugno, se ci saranno seconde o terze ondate di virus e richiuderanno tutto, le opzioni sono due:
- Pregare e mettere anche la tua firma sulla petizione per Babbo Natale;
- Oppure attivare l’unica maniera di fare il tuo lavoro e incassare con tutte le limitazioni che ci sono adesso e che ci saranno per i prossimi mesi, IL DELIVERY.
Anzi, c’è la terza opzione che è tirare sù qualche raccolta fondi per salvare il tuo locale, ma pensi sul serio che possa funzionare e che basterà a coprire tutte le bollette e gli affitti arretrati che DOVRAI pagare comunque?
Io a Babbo Natale non ci credo più da qualche anno, quindi mi preparo al peggio, e il peggio è che ce la dobbiamo cavare adesso. Da soli.
E’ per questo che da settimane lavoro giorno e notte per mettere insieme un team di persone che possano davvero essere d’aiuto a professionisti come te, ma non raccontandogli la favoletta che tutto andrà bene: esattamente facendo il contrario!
Tutto andrà una merda, a meno che non ti organizzi SUBITO per fare qualcosa. E quel qualcosa, neanche a dirlo, è il COCKTAIL DELIVERY.
Lo so che sono ridondante, ma per quanto mi sia sforzato di ragionare, altre strade a medio-lungo termine non ce ne sono. O almeno io non riesco a vederle se l’obiettivo è tenere in piedi il tuo locale.
Se hai avuto altre idee sei il benvenuto, ti ascolto più che volentieri!
Niente? Nada? Nulla..?
E’ sempre più palese a chi lavora nel nostro campo che SI DEVE fare cocktail delivery e SI DEVE fare bene sia a livello qualitativo, che organizzativo ed economico. Sì, perché marginare di più sui cocktail a domicilio è ancora più importante di quando i tuoi drink li servivi al bancone, a maggior ragione ora che sei sotto spese e gli incassi latitano.
Quindi, se ti sei già iscritto su BAR WARS, ti faccio i miei complimenti perché qui potrai imparare cose di vitale importanza per la tua attività che nessuno ti spiega o ti insegna, a maggior ragione gratis come su questo blog!
Ma se non lo hai ancora fatto, allora clicca qui prima di dovertene pentire amaramente!
Andrea Marini
Generale di BAR WARS